(ultimo aggiornamento 19 novembre 2025)
Negli ultimi tempi si sono moltiplicate nelle principali città le azioni dei movimenti “climatici” che reclamano la “decarbonizzazione” dell’economia: tra le più eclatanti blocchi stradali e imbrattamenti di opere d’arte. Ne sono seguite squallide criminalizzazioni e processi per direttissima, ma finora poche condanne, per lo più con clementi sospensioni. Inoltre vi sono state colluttazioni e furiosi diverbi con automobilisti o altri presenti, che sporadicamente manifestano solidarietà. Tutto ciò in una tendenza generale di militarizzazione crescente, disciplinamento sociale, conformismo per tirare a campare, settorializzazione delle lotte e inasprimento repressivo delle manifestazioni conflittuali, compresa addirittura l’espressione d’opinione. Fenomeni che ora si aggravano, ma giungono da lontano, non certo solo dall’ultimo governo italiano. In questa situazione desolante gli atti dei movimenti “climatici” potrebbero apparire in qualche modo addirittura “rivoluzionari”. Nel frattempo però si aggravano le devastazioni ecologiche e sociali, si susseguono farseschi vertici internazionali e politiche ambientali dannose, con l’estensione delle guerre come orizzonte principale. Assistiamo a una sconfitta storica dei movimenti ambientalisti che risultano per lo più ininfluenti se non spesso recuperati e funzionali ai sistemi di dominio o presi come capro espiatorio per molte delle vessazioni che gli sfruttati subiscono. Per molti motivi che indagheremo viene da chiedersi se tali esiti derivino da analisi, obiettivi e modalità di azione adeguate alla situazione o piuttosto stiano dirottando le lotte. Ormai i problemi ecologici sono stati messi in secondo piano dalle esigenze più stringenti dei sistemi di dominio. Ma di certo non per questo essi scompariranno, anzi piuttosto assumeranno sempre più peso cogente nella realtà.
Analizzeremo quindi le principali questioni strategiche con cui dovrebbero confrontarsi anche i movimenti “climatici”, a partire dalla lettura e interpretazione politica di ciò che ci circonda.
All’inizio ci occuperemo dell’attuale “transizione” energetica-cibernetica nel quadro convergente della quarta rivoluzione industriale e del posizionamento dei movimenti al suo interno. Affronteremo poi alcune questioni socio-ecologiche fondamentali quali il ruolo volutamente trascurato della regolazione biologica del clima e dei fattori demografici – coloniali. Ciò ci permetterà di risalire all’importanza determinante delle tecnoscienze nel dispiegarsi dei paradigmi dominanti, nonché dei loro presupposti filosofici e dell’ambiente culturale che li produce e che producono. Quindi approfondiremo l’operazione di appropriazione della narrativa catastrofista da parte del tecno-capitalismo con le modalità emergenziali, guerrafondaie e autoritarie di affrontare i problemi ambientali e sociali. Tratteremo quindi l’organizzazione dei movimenti “climatici”, i loro rapporti, gli orizzonti e le priorità che si danno. Le critiche potrebbero sembrare drastiche e indifferenziate. Si tratta ovviamente di semplificazioni dialettiche per evidenziare le problematicità e le inclinazioni generali, desunte sia da analisi plurali che da esperienze dirette. Le situazioni dei singoli gruppi sono naturalmente molto diversificate e con varie sfumature qui non riassumibili per esigenze di sintesi. Il caso studio dei “movimenti climatici” è preso come riferimento settoriale di partenza per un’analisi più ampia dell’area maggioritaria degli attuali movimenti sociali, essendone paradigmatici. Infine ci concentreremo sulle prospettive eterodosse di lotta e di autonomia, accennando alcuni punti di vista generali su pratiche e percorsi che vanno in direzioni politiche ed etiche, ci sembra, più sensate e vitali.
Come vedremo le questioni ecologiche e sociali collegate sono tante, molto più ampie del solo clima e chiamano in causa la lotta generale contro l’ordine di cose presenti. Pur non pretendendo di poter esaurire tutti gli aspetti, cercheremo soprattutto di mantenere una visione d’insieme, che non sia comunque totalizzante. Delineeremo le principali connessioni tra i temi, ricucendo passaggi focalizzati da altri altrove e fornendo molti spunti per ulteriori analisi di approfondimento.
Indice generale
“Transizione” industriale
Questioni ecologiche fondamentali
Dominio delle tecnoscienze
Emergenzialismo e autoritarismo
Organizzazione, rapporti, priorità dei movimenti “climatici”
Prospettive eterodosse